Testo in carattere corsivo |
Testo in
carattere normale |
Pipistrello, ti
par bello
far pipì dentro l'ombrello? |
L'ippopota disse:
"Mo
nella mota ho il mio popò!" |
Un orso è un orso,
non c'è soccorso;
da lui son corso
gli ho offerto un torso
mi ha dato un morso.
Un orso è un orso,
non c'è soccorso,
non ha rimorso. |
L'istrice, attrice
illustre,
recita parti tristi
con occhi lustri lustri
inchiostrati di bistri. |
A Sciaffusa si è
diffusa
la notizia
che le gatte fan le fusa
per malizia. |
Una zanzara di
Zanzibàr
andava a zonzo, entrò in un bar,
"Zuzzurellona!" le disse un tal
"mastica zenzero se hai mal di mar". |
Frenando il
triciclo mi chiede il tricheco:
"Sai dirmi, da amico, dov'è che mi reco?". |
T'amo pio bue
anzi ne amo due. |
L'uccello nero
salta leggero,
si chiama merlo
senza saperlo. |
Quando gratto un
gattopardo
mentre lecca lento il lardo
non mi degna di uno sguardo. |
Ieri al
crepuscolo, tra il lusco e il brusco,
vidi un minuscolo topino etrusco. |
Topo, topo, senza
scopo,
dopo te cosa vien dopo? |
Questa sarta
tartaruga
fa modelli in cartasuga,
sotto gli occhi ha qualche ruga
se le bagna, se le asciuga,
Ma non sogna che la fuga. |
Quanto è buffa
la ranocchia
se ti adocchia:
si rannicchia
poi si tuffa
nella muffa.
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Se una lucciola va
in treno
c'è una lucciola di meno. |
Sotto la gronda
gridano le rondini:
"Sono grandìni i chicchi della grandine!" |
Contro te, povero
verme,
le lagnanze sono eterne. |
Se busso la lepre
che m'apre
mi copre di baci la punta del naso
mi dice: "Mi piaci per puro caso". |
Trecento topi
grigi
schierati alle Termopili
parevano terribili
perchè stavano immobili. |
Uno due tre
quattro
passa un gatto quatto quatto.
Quattro tre due uno
era un gatto di nessuno. |
Ho visto parecchie
lucciole
in ogni angolo del paesaggio
andare in brodo di giuggiole
per tutta una notte di maggio. |
La stessa mosca
ronza
e batte contro il vetro
a Monza, a Mosca, a Londra,
e persino a San Pietro. |
Vecchio gabbiano
volta gabbana
se impazza il vento di tramontana. |
C'era una volta un
polpo
con un volto di cera,
si volse a me di colpo,
non era più dove era. |
Disse una tarma, a
Parma, nell'armadio:
"Mangio una sciarpa, in calma e me ne vado!". |
Se l'ape apatica
posa una natica
sul fior del cardo
diventa un dardo. |
Son quattro le
gatte che lappano al patto
di metter le patte nel piatto del latte. |
Fuori Ladispoli
passa una Lady
tiene al guinzaglio sei millepiedi,
tutti e sei vispi, tutti e sei discoli,
e, se non sbaglio , tutti suoi eredi. |
A mezzanotte
la luna spicca
gobba a levante,
e il grillo inghiotte
la sua pasticca
di tranquillante. |
A Corfù ci vive un
corvo
star lassù lo ha reso torvo
non ha più nemmeno un soldo
guarda in giù con l'occhio tondo. |
Quanto è languida
l'anguilla
mentre scivola nel fango,
la saliva le scintilla
come quando balla il tango. |
Due sciacalli
giuocavano a scacchi
erano magri come due stecchi
uno era scettico l'altro era sciocco
uno pensava: "Se attacchi, mi arrocco?"
L'altro pensava: "Se arrocco, mi attacchi?"
e si scrutavano di sottecchi.
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Nelle foreste
estive dell'Estonia
la cetonia si desta e vola via,
va ad est, batte la testa, cade in estasi,
esclama: "Sempre festa, a casa mia!". |
Fuori Farfa le
farfalle
vanno in folla a far follie:
le pulcelle sono gialle
quelle azzurre son le zie. |
C'è un coniglio in
Campidoglio
guarda le oche e resta sveglio
tutto luglio mangia l'aglio
lo si sente per un miglio. |
C'è una lepre, a
Mestre, a destra,
che rimesta la minestra,
dopo un sorso si fa mesta,
lesta lesta la rovescia
a sinistra, fuori della finestra. |
Sopra la sedia a
dondolo
sconsolata una donnola
piange per un nonnulla,
ma l'addormenti dandole
la spinta che la culla. |
Nel tufo c'è un
buco fiorito di muffa,
nel buco c'è un gufo, seduto su un puf,
che è stufo, che sbuffa, e fa sempre: "Uff". |
Vive sola in una
sala
una savia salamandra,
sogna il sole e si consola
infilando chicchi d'ambra.
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So di un tapiro
che sta in Epiro
giuoca a birilli nel labirinto
soltanto i grilli non l'hanno vinto. |
In fondo a un
sentiero dove si sdrucciola
per tutta la notte mi chiama una lucciola. |
Chiede il bombo:
"Perchè ronzo?
Perchè vado sempre a zonzo
come un gonzo, senza meta?
Perchè peso come il piombo
sopra il fiore che si piega?". |
In mezzo alle
foglie la nuda ranocchia
si pappa una mosca né cruda né cotta,
un poco la inghiotte, un po' la sgranocchia,
infine la spolpa per quanto n'è ghiotta. |
Se viaggia
russando la vecchia tarantola
e sibila e rantola tra Taranto e Mantova
il controllore la scrolla, la brontola,
finch'essa, alterata, discende a Terontola. |
Quando al picchio
in un picnic
salta il ticchio
di dir: "Sic!"
non lo picchio:
è un vecchio tic.
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Un'oca bianca
come la biacca
allunga il becco
verso ogni stecco
benché di bacche non capisca un'acca. |
Chien méchant,
cane di Francia
quando abbaia vuol la mancia,
si controlla alla bilancia
e così non mette pancia.
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Una giovane
nottola
giuocava con la trottola,
le cadde in una botola
ed ancora ci rotola. |
Un letto di piuma
un bagno di schiuma
un piatto che fuma
è il sogno del puma. |
Sulla riva del Mar
Morto
la marea nera borbotta,
ogni notte una marmotta
ci fa un bagno corto corto. |
Se l'allodola si
loda
non s'imbroda che la coda |
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