Piccole porzioni di consigli
In questa pagina spero di avere la
costanza di inserire, ogni due settimane, un piccolo consiglio tecnico, o di
altra natura, che sarà frutto di anni di pratica di laboratorio quotidiana,
più o meno supportato da basi scientifiche.
Potrebbe rivelarsi un prezioso aiuto per giovani tecnici in formazione.
I più esperti potrebbero integrare questi suggerimenti contattandomi via
e-mail |
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(22 settembre 2006)
velo di cera collante su
monconi in gesso per provvisori in resina
autopolimerizzante
Se si costruiscono provvisori in resina
autopolimerizzante direttamente sul modello in gesso,
rivestire i monconi con un sottile strato di cera
collante, facilita il distacco senza il pericolo di
rompere i denti in gesso (previo riscaldamento in acqua
calda o vaporizzando dall’esterno) . Questa cera resiste
senza sciogliersi anche se verrà inserita in pentola a
pressione o in altra macchina idropneumatica alla
temperatura di circa 50/60 °C.
Per questa operazione è possibile utilizzare anche il
silicone semiliquido in tubetti (acquistabile in un
supermercato) applicandolo con un pennello o con una
spatola.
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(31 luglio 2006)
le frese generalmente si
consumano verso la punta Quando si usano frese
metalliche a fessura, cilindriche o cilindro-coniche,
generalmente la parte che si usura di più è quella verso
la punta. È possibile spezzarne un pezzetto con un
tronchesino, perché ricomincino a tagliare. Si perderà
solo la possibilità di usare la testa della fresa.
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(01 maggio 2006)
proteggere lo scarico del
lavandino quando si lavano piccoli pezzi
Quando
si lavano piccoli pezzi come corone singole,
intarsi, perni moncone ecc. sopra un lavandino, se
non ha una sua protezione allo scarico, ricordiamoci di
appoggiare sopra questo un panno spugna o una scodella
capovolta, per evitare di dover ricercare poi nella
vasca di decantazione un pezzo che ci è caduto
accidentalmente
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(18 aprile 2006)
è
possibile modellare la ceramica col polpastrello di un
dito
Quando l’impasto di ceramica sul modello ha
acquistato una certa plasticità, possiamo utilizzare il
polpastrello di un dito per aiutarci nella modellazione;
evitando però di superare una pressione di 25/30 grammi.
Per renderci conto di quanto possa essere questa
pressione, possiamo comprimere col dito il piatto di una
bilancia elettronica.
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(23 marzo 2006)
rifinire facilmente i punti di
contatto di una corona singola con i denti prossimali
Quando si prepara un modello per l’esecuzione di
una corona singola che avrà contatto con i denti
prossimali, è bene inserire un perno per poter sfilare
anche uno di questi due denti.
Così facendo, durante la rifinitura, avremo la
possibilità di togliere uno dei due denti prossimali, in
modo di adattare l’area di contatto con quello rimasto e
quando sarà sistemato, rimesso in posizione l’altro
dente, aggiusteremo il contatto della corona anche con
questo
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(27 gennaio 2006)
riempire
di dentina a cottura più alta gli elementi intermedi
svuotati, nelle strutture per metallo-ceramica.
Nei ponti auroceramici, gli elementi intermedi
svuotati, possono essere riempiti, durante la cottura
del wash, con dentina di una ceramica che cuoce ad una
temperatura superiore a quella che si sta usando per il
ponte (non ha grande importanza il fatto che all’interno
del buco non si crei un adeguato legame, che avrebbe
dato l'opaco e generalmente non influisce nemmeno la
differenza del coefficiente di espansione termica dei
due materiali)
Prima della cottura si esegue un taglio a croce per
guidare la retrazione. Lo spazio creatosi nei tagli, si
può riempire con altra dentina durante la successiva
applicazione dell’opaco.
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(24 novembre 2005)
plastilina, per posizionare i
modelli da fissare agli articolatori senza arco di
trasferimento.
Per posizionare i modelli in un articolatore,
senza l’arco di trasferimento, un sistema pratico è
quello di appoggiare il modello inferiore su plastilina
fissata alla piastra dell’articolatore. Con il gesso si
fisserà il modello superiore e, una volta indurito
questo, si farà la stessa cosa col modello inferiore,
dopo aver tolto la plastilina.
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(23 settembre 2005)
eliminare la tensione
superficiale nelle impronte in silicone, prima di colare
il gesso.
Per ridurre la tensione superficiale nelle
impronte in silicone e favorire la bagnabilità, in modo
che il gesso possa riempire ogni parte senza causare la
formazione di bolle d’aria, è bene trattare la
superficie di questo materiale da impronta con un
liquido apposito o (come avviene nel nostro laboratorio)
con acqua nella quale abbiamo sciolto del sapone
liquido, spruzzata da un nebulizzatore.
Evitando però che si formi della schiuma.
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(07 settembre 2005)
incollaggio
di perni moncone o cappe primarie con cera collante.
Se dobbiamo costruire una corona sul moncone di
un modello, dove abbiamo eseguito un perno moncone (la
regola però dovrebbe prevedere la cementazione del perno
e la ripresa di una nuova impronta), possiamo depositare
della cera collante sul perno di metallo, appoggiarlo
nella sua sede, scaldarlo con la fiamma di un bunsen,
trattenerlo in posizione e pulire con un fazzoletto
assorbente la cera che ne fuoriuscirà sciolta.
Otterremo un incollaggio temporaneo che ci permetterà di
lavorare senza la disinserzione del perno che, al
termine, sarà scaldato di nuovo per staccarlo e
vaporizzarlo.
La stessa cosa può essere fatta per incollare cappe
primarie di telescopiche, intarsi ecc.
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(24 luglio 2005)
quando
si montano gli articolatori senza arco di trasferimento.
Quando si devono montare i modelli in articolatore,
senza arco di trasferimento, è bene segnare con la
matita delle linee parallele ai piani dei denti, l’asse
della mezzaria e il centro dei modelli nella parte
posteriore. Questo ci aiuterà a posizionarli in modo
standard e allineati al piano orizzontale e sagittale
mediano dell'articolatore.
La mancanza di questi accorgimenti, a volte, con certe
cere di centrica che nascondono i piani e gli assi dei
denti, può impedirci di posizionarli correttamente.
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(09 luglio 2005)
resina fotopolimerizzabile per
ricostruzione di monconi.
Conservare gli avanzi e gli scarti di resina
fotopolimerizzabile per ponti, in scatolette non
trasparenti (per esempio: quelle nere delle pellicole
fotografiche).
Possono servire per ricostruire, al momento opportuno,
parti di moncone con cavità da riempire o zone con
sottosquadra, piccole bolle ecc.
Ci daranno la possibilità di lavorare agevolmente e
faremo polimerizzare il materiale solo quando avremo
ottenuto la forma desiderata.
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(16 giugno 2005)
ripiegare
un foglio di cera su se stesso evita che quella sciolta
si appiccichi al piano del banco.
Per evitare di sporcare il banco di lavoro con
cera sciolta, usando quella in fogli, è sufficiente
piegare il foglio su se stesso e appoggiare la spatola
calda sullo strato sovrapposto.
Questo ci permette di usare la cera necessaria e la
quantità sciolta in eccedenza verrà raccolta e si
rapprenderà sullo strato sottostante senza imbrattare il
piano del banco (alcuni
appoggiano il foglio su un pezzo di carta).
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(30 maggio 2005)
impermeabilizzare
modelli in gesso per impedire l’assorbimento dell’acqua
dell’impasto di ceramica.
Per
impedire che i modelli in gesso assorbano l’acqua
dell’impasto di ceramica durante la costruzione di un
ponte, creando dei problemi per la stratificazione,
possiamo impermeabilizzare il modello con gli
appropriati liquidi che ci forniscono le case
produttrici o, se ne siamo sprovvisti, è possibile usare
spray impermeabilizzanti per la pelle o altro,
acquistabili nei grandi magazzini.
Anche i fissatori di disegni a matita raggiungono questo
scopo.
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(12 maggio 2005)
frese
diamantate, leggermente consumate, che lasciano segni
sulla ceramica.
Le frese diamantate a volte si consumano in
alcuni punti, lasciando scoperte piccole porzioni
dell’anima metallica e lasciano fastidiosi segni scuri
sulla superficie della ceramica.
Invece di scartare la fresa come inutilizzabile, si può
continuare ad usarla senza preoccuparsi dei segni e
sabbiare poi la superficie della corona con biossido di
alluminio, con pochissima pressione (anche un solo bar è
sufficiente), ottenendo una ceramica pulita e pronta per
una successiva cottura.
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(29 aprile 2005)
crogioli di graffite
raffreddati in acqua
Se si usano crogioli interamente di graffite
nelle macchine fonditrici; per aumentare la durata di questi accessori, si
immergono in acqua subito dopo l’uso per evitare che
continuino a bruciare durante il raffreddamento
all’aria, consumandosi più in fretta.
Si ottiene, così, anche l’eliminazione della polvere di
graffite combusta dall’interno.
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(15 aprile 2005)
per
proteggere il vibratore da colate di gesso o di
rivestimento.
Per evitare di
imbrattare il vibratore, colando il gesso, rivestimenti
per fusioni, o altri materiali, è bene rivestire questo
macchinario con un foglio di pellicola trasparente o
anche, più semplicemente, inserirlo in un comune
sacchetto di plastica che non ne impedirà il normale
uso.
Sarà facilmente lavabile con una spugna e sostituibile
comodamente quando lo riterremo opportuno.
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(31 marzo 2005)
colla cianoacrilica: per
assicurarsi che la cera si attacchi ad un’impronta in
alginato.
Spesso, in laboratorio, arrivano impronte di
riposizione in alginato, che contengono corone o ponti
che hanno bisogno di essere fissati e scaricati con cera
in alcuni punti (specie le zone sotto-gengiva).
Per evitare
che l’umidità dell’alginato impedisca alla cera di
attaccarsi, si bagna leggermente la zona con colla
cianoacrilica e, prima che asciughi, si deposita la cera
liquefatta che si attaccherà sia alla corona che all’alginato.
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(18 marzo 2005)
precottura
della resina acrilica termoindurente prima di staccarla
dal modello.
Dovendo cuocere la resina acrilica termoindurente
su ponti in metallo, utilizzando una macchina
idropneumatica; è possibile eseguire una precottura sul
modello alla temperatura di circa 50°C., con
pressione, per circa un minuto.
Questo la ridurrà ad uno stato gommoso che permetterà il
facile distacco dal modello, sia sotto gli elementi che
da eventuali pareti sottosquadrate di denti prossimali,
senza il pericolo di deformarle.
Potremo così terminare la cottura del ponte su di un
supporto, alla temperatura necessaria, evitando di
danneggiare il modello che ci servirà per la rifinitura.
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(03 marzo 2005)
“sporcare” alcune leghe
palladiate con saldame primario prima di ceramizzare,
facilita le successive saldature secondarie.
E’ necessario,
a volte, saldare in secondaria ponti in ceramica
eseguiti su strutture in leghe che hanno la
caratteristica di ossidarsi facilmente durante questa
saldo-brasatura (tipo alcune palladiate o simili).
Se sappiamo di doverlo fare, prima della ceramizzazione,
possiamo senza problemi ricoprire di saldame
primario le superfici che dovranno essere unite a
ceramica ultimata.
Questo faciliterà la
successiva saldo-brasatura con saldame secondario, che
si unirà con meno difficoltà, allo strato pre-saldato,
di quante ne avrebbe avute ad essere saldato
direttamente alla lega.
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(18 febbraio 2005)
siliconi morbidi e duri
miscelati per ottenere durezze intermedie.
In laboratorio esiste
la necessità di utilizzare siliconi di diverse durezze
secondo la fase di lavorazione che si sta effettuando.
E’ possibile modificare la durezza in Schore-A dei
siliconi, miscelando fra loro, prima di aggiungere il
catalizzatore, i componenti in pasta di un materiale
duro ed uno molto tenero, in percentuali diverse in
relazione al grado di durezza o flessibilità che si
vuole ottenere.
E’ importante
mescolare fra loro solo materiali della stessa natura
(condensazione con condensazione – addizione con
addizione).
Nel caso di materiali a indurimento per addizione, unire
i componenti [B] nello stesso rapporto dei componenti
[A].
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(04 febbraio 2005)
prova
di corone con spalla in ceramica marginale.
La prova in cavo
orale del metallo di ponti o corone, che dovranno essere
terminate con spalle in ceramica, deve essere eseguita
con i bordi in metallo completi che, solo prima della
ceramizzazione, saranno ridotti e sostituiti da ceramica
marginale.
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(20 gennaio 2005)
utilizzare
cera appiccicosa per posizionare i canali di colata.
Per
posizionare i piccoli cilindretti in cera che
diventeranno i canali di colata tra la barra
stabilizzatrice e il modellato, si può applicare (a
freddo) una piccolissima quantità di cera appiccicosa
delle astine dei denti (sestine), che li manterrà in
posizione finchè non saranno fissati con cera fusa.
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(06 gennaio 2005) come
smaltire gli avanzi di resina acrilica non
polimerizzata.
La
resina acrilica avanzata, dopo lo zeppamento delle
muffole, può essere racchiusa in uno straccio che,
legato ai quattro angoli, si mette a cuocere nella
stessa acqua.
Così polimerizzata diventa assimilabile ai rifiuti
urbani.
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(23
dicembre 2004)
lavoro & famiglia.
Il clima natalizio di questi giorni mi spinge a
scrivere, tra questi piccoli consigli, che non vale mai
la pena di trascurare la propria famiglia per il lavoro.
(so che qualcuno di mia conoscenza penserà:"Da che
pulpito...")
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(09
dicembre 2004)
doppi
dischi di backup per salvataggio
esterno dei dati, da usare alternati.
E’ bene avere due dischi
per il backup dei dati del programma di gestione del
laboratorio, per il salvataggio esterno.
Usandoli in modo alternato, se avremo bisogno di
ripristinare gli archivi e l’ultimo disco usato fosse
danneggiato, avremo a disposizione almeno il penultimo,
con una perdita minima di dati (sempre che si abbia
l’abitudine di eseguire spesso i salvataggi).
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(26
novembre 2004)
una piccola sfera modellata
sulla testa dei transfer fusi ci può aiutare durante la
riposizione nell’impronta.
Quando sappiamo che il professionista prenderà
un’impronta di riposizione delle cappe di trasferimento
fuse (transfer), con un materiale elastico, possiamo
modellare una piccola sfera sulla parte superiore delle
stesse, che ne faciliterà la riposizione nell’impronta.
Infatti, una volta vinto il piccolo sottosquadra,
saranno risucchiate nella loro posizione e lì saranno
trattenute anche durante la fase di colatura del
modello.
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(12
novembre 2004)
riparazioni di ponti in ceramica dopo una lunga
permanenza in cavo orale.
Capita qualche volta di dover riparare o intervenire per
altri motivi su di un ponte in metallo ceramica, rimasto
nella bocca del paziente per mesi o addirittura per
anni.
E’ buona norma, in questi casi, immergerlo in ipoclorito
di sodio (candeggina) e lasciarvelo per qualche ora (se
possibile anche una giornata) per evitare che
rimettendolo a cuocere nel forno, ne esca con spiacevoli
macchie nei punti dove, a causa di piccoli ritocchi o
abrasioni con antagonisti, siano rimasti residui di
materiale organico.
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(28
ottobre 2004)
superfici di elementi in ceramica trattate con gomme.
Quando le superfici degli elementi in ceramica vengono
trattate con gomme, spesso si forma una tensione
superficiale che anche vaporizzando non scompare. E’
sufficiente spazzolarle alla pulitrice con del pomice.
Dopo averle vaporizzate riacquisteranno bagnabilità e
sarà possibile applicare meglio il liquido di glassura
ed eventuali colori di superficie.
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(13 ottobre 2004)
come scaldare uno strumento per cera sulla fiamma.
Se scaldando una spatola per
cera, uno strumento di Thomas o altro, su di un
bunsen, si indirizza la fiamma al centro della lama
e non sulla punta, si avrà un maggiore controllo della
goccia di cera che si dovrà apportare.
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(05 gennaio 2004)
piastrelle lisce per costruire le basi dei modelli in gesso.
Piastrelle lisce di circa cm. 15 di lato,
possono essere utilizzate come supporto per costruire le basi dei modelli
in gesso. Evitano di sporcare il piano del banco, ruotandole facilitano la visione e
l'accesso a tutte zone del modello e lasciano la base molto liscia.
Si spostano con facilità, se necessario, anche se il gesso non è ancora
indurito.
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